#smrgSAHAF Aleksandr Volkov : Motivi Uzbechi - 1998
A una distanza tutto sommato molto breve dalla vanamente conclamata fine delle ideologie e della storia ci accorgiamo che la storia e, se non la storia, le ideologie e la riflessione sulle medesime hanno ripreso a camminare veloci. E già ci appaiono, vecchia Russia e Russia sovietica, come un tutt'uno: campo color lampone periodicamente sconvolto da forsennate arature e riconversioni totali di colture, da casalinga inerzia e febbricitante supervisione dei campi circonvicini.
Da un lato un filo rosso ininterrotto di universale violenta determinazione, dal- l'altro l'infinita tenerezza per una steppa materna che si fa pian piano duna gialla, risaia verde e ovattata distesa di cotone. E anche deserti irrigati e mari inariditi.
Ma non è solo una continuità verticale che procede lungo il tempo. C'è pure una continuità orizzontale, di contempo, che rende alle nostre orecchie ormai vana, afona, spenta, persino la furibonda polemica tra "consenso" e "dissenso", tra realismo socialista e cosmopolitismo-formalismo.
E così Michal'kov ci parla di un'arte "bolscevica" prevaricatrice del buon tempo antico che non si sa se sia più quella del futurismo e suprematismo ovvero quella di Gor'kij o di Zdanov, e Grojs ci svela le affinità tra il sogno di Šagal e il sogno di Stalin.
Una vita indubbiamente difficile, quella di Aleksandr Volkov, non diversa- mente dalla vita di innumerevoli altri. Ma come distinguere nettamente, oggi, nel- l'etnogenesi accelerata e pilotata dei popoli dell'Asia Sovietica, tra il protagoni- smo fisico degli ingegneri e quello morale dei pittori e dei poeti? Addirittura mag- giore incisività, forse (e corrispondente maggiore forzosa acculturazione?) nella tutela morale, che non in quella fisica: a Samarcanda c'è già da gran tempo un celebre osservatorio astronomico, ma la poesia "orientale" genuina di tutto poteva possedere limpida consapevolezza meno che di queste sue locali, etniche, nazio- nali, paesaggistiche specificità, svelate e trasmesse quasi accanitamente dall'O- spite fattosi Figlio adottivo.
7 Premessa Gianroberto Scarcia
9 Aleksandr Volkov. Cenni biografici Cristina Manfredi
21 Bibliografia
a cura di Cristina Manfredi
28 Libro primo Carovana e Ciaichana
70 Libro secondo Giorni d'erranza
72 Parte prima La strada per i monti
98 Parte seconda Monti - Capitolo I
112 Monti - Capitolo II
136 Parte terza Fergana
165 Convoglio e Convito
Giampiero Bellingeri
A una distanza tutto sommato molto breve dalla vanamente conclamata fine delle ideologie e della storia ci accorgiamo che la storia e, se non la storia, le ideologie e la riflessione sulle medesime hanno ripreso a camminare veloci. E già ci appaiono, vecchia Russia e Russia sovietica, come un tutt'uno: campo color lampone periodicamente sconvolto da forsennate arature e riconversioni totali di colture, da casalinga inerzia e febbricitante supervisione dei campi circonvicini.
Da un lato un filo rosso ininterrotto di universale violenta determinazione, dal- l'altro l'infinita tenerezza per una steppa materna che si fa pian piano duna gialla, risaia verde e ovattata distesa di cotone. E anche deserti irrigati e mari inariditi.
Ma non è solo una continuità verticale che procede lungo il tempo. C'è pure una continuità orizzontale, di contempo, che rende alle nostre orecchie ormai vana, afona, spenta, persino la furibonda polemica tra "consenso" e "dissenso", tra realismo socialista e cosmopolitismo-formalismo.
E così Michal'kov ci parla di un'arte "bolscevica" prevaricatrice del buon tempo antico che non si sa se sia più quella del futurismo e suprematismo ovvero quella di Gor'kij o di Zdanov, e Grojs ci svela le affinità tra il sogno di Šagal e il sogno di Stalin.
Una vita indubbiamente difficile, quella di Aleksandr Volkov, non diversa- mente dalla vita di innumerevoli altri. Ma come distinguere nettamente, oggi, nel- l'etnogenesi accelerata e pilotata dei popoli dell'Asia Sovietica, tra il protagoni- smo fisico degli ingegneri e quello morale dei pittori e dei poeti? Addirittura mag- giore incisività, forse (e corrispondente maggiore forzosa acculturazione?) nella tutela morale, che non in quella fisica: a Samarcanda c'è già da gran tempo un celebre osservatorio astronomico, ma la poesia "orientale" genuina di tutto poteva possedere limpida consapevolezza meno che di queste sue locali, etniche, nazio- nali, paesaggistiche specificità, svelate e trasmesse quasi accanitamente dall'O- spite fattosi Figlio adottivo.
7 Premessa Gianroberto Scarcia
9 Aleksandr Volkov. Cenni biografici Cristina Manfredi
21 Bibliografia
a cura di Cristina Manfredi
28 Libro primo Carovana e Ciaichana
70 Libro secondo Giorni d'erranza
72 Parte prima La strada per i monti
98 Parte seconda Monti - Capitolo I
112 Monti - Capitolo II
136 Parte terza Fergana
165 Convoglio e Convito
Giampiero Bellingeri